lunedì, maggio 22, 2006

VIALE DEL TRAMONTO

Joe Gillis (William Holden) si rifugia in una sontuosa e decadente villa fin de siècle, per nascondere la sua automobile che vorrebbero requisirgli. La villa è di Norma Desmond, celebre attrice del muto, interpretata magistralmente da Gloria Swanson. Joe si farà mantenere da Norma, innamorata di lui, e deciderà di correggere una sua sceneggiatura che dovrebbe rilanciarla nel firmamento hollywoodiano. E meschinamente contribuirà a rinfocolare l’illusione dell’attrice, facendola sentire di nuovo desiderata. Contemporaneamente, lavora nottetempo e in gran segreto, alla stesura di un altro testo con una giovane e piacente collaboratrice che susciterà le gelosie della star. La protagonista vive nell’ovattato mondo dei ricordi, incapace di accettare la fine del successo, decretato semplicemente dall’avvento del sonoro. Quotidianamente proietta nel suo pomposo salone tutti i suoi vecchi successi ed è convinta di poter dare ancora qualcosa al mondo del cinema. La sua immagine può essere riassunta in una sola battuta: ”Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo”. Norma Desmond è vittima di una schizofrenia che assumerà toni drammatici alla fine del film. Azzeccata è la scelta del regista Billy Wilder di affidare al perverso e hitchkockiano Erich von Stroheim, che aveva realmente diretto la Swanson nell’età d’oro del muto degli nni ’30, la parte dell’ex regista e maggiordomo dell’attrice. Sicuramente, insieme ad “8 e ½”,è il più bel film mai realizzato sul cinema, autoreferenziale, ma non auto celebrativo, con il quale Wilder ci mostra, senza indulgenze, il volto triste di Hollywood e di una attrice avviata verso il tristemente noto Sunset Boulevard. Questo film segna una incursione del regista nel genere drammatico, diverso dalla commedia per cui ha firmato successi come ”A qualcuno piace caldo” e “Quando la moglie è in vacanza”. Il film è narrato dalla voce fuoricampo del protagonista che compare cadavere all’inizio: così Wilder ci anticipa la fine del film e ci obbliga a seguirlo! Geniale! La pellicola, impreziosita dai cammei di Cecil B. de Mille e Buster Keaton, nel ruolo di se stessi, fu candidata a 11 premi Oscar, portandosi a casa 3 statuette per la sceneggiatura originale, per la scenografia e per le musiche. Amaro, sconvolgente e attuale. Un assoluto capolavoro che consiglio di vedere a tutti i costi!! Quando l’ho visto ho pensato: “mamma mia che cosa fa il successo!!”. La celebre frase dell’immortale Giulio Andreotti, “il potere logora chi non ce l’ha”, mi è parsa proprio inadatta!! Il film mi ha lasciato un profondo senso di desolazione, mi ha fatto provare vergogna per tutti quegli artisti, cantanti e attori, che vivono arrampicati sul passato e che godono di un successo oramai agli sgoccioli. A questi consiglio vivamente il ritiro!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

menomale che hai ricominciato a scrivere! questo stile mi piace, è brillante! continua così...

vito ha detto...

grazie capo!! :)