venerdì, settembre 14, 2007

SICKO

L'ultimo documentario di Michael Moore, Sicko, è un'inchiesta sul sistema sanitario statunitense, una delle tante facce tristi dell'America. Come tutti sanno, negli Stati Uniti il sistema sanitario è organizzato su base privata e quindi i cittadini hanno accesso alle cure solo se coperti da un'assicurazione. Di motivi di indignazione il film ne offre tanti, dalla morte di una bambina rifiutata da un ospedale perchè non convenzionato con la sua assicurazione, ai malati letteralmente scaricati per strada perchè privi di una polizza assicurativa. Ma ciò che colpisce maggiormente è la vergognosa pratica delle società di assicurazione che scavano nella vita dei clienti alla ricerca di motivi che possano giustificare il loro rifiuto di erogare la copertura per le spese sanitarie. Se per esempio sei a rischio infarto, sarà difficile trovare una compagnia che ti assista: dovrebbe spendere troppi soldi per pagarti le cure e sacrificare il profitto.
Il discredito della sanità è chiaro sia nella prima parte del film, pensata per il pubblico europeo, dove il regista mostra le storture del sistema, sia nella seconda, diretta al pubblico americano e realizzata in Canada, Francia e Gran Bretagna, tutti paesi con un regime sanitario pubblico. La meraviglia che prova Moore in Europa è la parodia dello stupore che proverebbe l'americano medio, ma è lo stesso stupore di un europeo in trasferta negli USA, che non accetta che sia il mercato a regolare la sanità e che il profitto e il denaro sostituiscano ideali come l'uguaglianza e la solidarietà.
Il linguaggio dei documentari spesso parla per opposizioni e non conosce sfumature: Moore ha preso il peggio della sanità degli Stati Uniti e il meglio di quell'europea. Non fa nessun accenno alla malasanità, alle chilometriche liste d'attesa o alle strutture non proprio all'avanguardia, oppure dell'eccellenza dei medici e della ricerca statunitensi. E' una scelta opinabile ma comprensibile, e soprattutto funzionale a dimostrare la sua tesi, che la salute deve essere un diritto e non un privilegio e che il sistema pubblico è più efficace del sistema privato, come dimostra la classifica dell'OMS del 2000 sui migliori sistemi sanitari, con la Francia al primo posto, seguita dall'Italia, e gli USA solo trentaduesimi.
Come il pluripremiato Bowling a Columbine, e a differenza di Fahrenheit 9/11, Sicko non è pensato ad uso e consumo della politica americana, anche se il problema della sanità è al centro dei programmi dei due candidati per le presidenziali del Partito Democratico, Hillary Clinton e Barak Obama. E' un film politico ma non schierato, anche nella provocazione finale, quando Michael Moore accompagna un gruppo di soccorritori dell' 11 settembre, che in patria non possono curarsi, a Cuba, il nemico numero uno della Casa Bianca, dove ricevono assistenza sanitaria completamente gratuita.