martedì, ottobre 24, 2006

AMERICAN HISTORY X

Derek Vinyard, fanatico neonazista, esce dopo 3 anni di carcere, per l'omicidio di due neri che cercavano di rubaregl il'auto. Il suo unico obiettivo è evitare che il fratello minore Daniel intraprenda la sua stessa strada. La vita in cella lo ha cambiato: nouvi rapporti umani gli hanno mostrato l'assurdità dell'ideologia che abbraccaiva. Il film ha un po' la pretesa di condensare in circa due ore l'intero percorso del protagonista, è un po' rigido e frettoloso nel mostrare le varie tappe che portano Derek dall'esaltazione ideologica alla redenzione. Nonostante questa esemplificazione riesce qua e là a seminare spunti di riflessione sociologica (il "reinserimento" dei neri dopo gli anni '60, il disagio sociale che sostiene il microcosmo dei sostenitori di estrema destra). Il filo conduttore del film è la violenza e la sua capacità di autoalimentarsi. Efficace l'alternanza tra il bianconero e il colore per i due piani temporali di narrazione, il passato e il presente. Da ricordare un paio di scene violente e la svastica tatuata sul petto del più che discreto Edward Norton. Un film sulla funzione riabilitativa del carcere?