Giustizia è fatta. Finalmente l'Academy ha riparato a due grossolani errori commessi in passato. La sesta nomination di Martin Scorsese non poteva andare a vuoto, era cinematograficamente insostenibile, e così è stato premiato per la regia del bellissimo The Departed. Mentre dopo 5 candidature inspiegabilmente rimaste tali, Ennio Morricone ha ricevuto uno strameritato Oscar alla carriera dalle mani di Clint Eastwood (standing ovation per Enio Moriconi!). E il pensiero va dritto dritto a Sergio Leone, incompreso da Hollywood per il meraviglioso C'era una volta in America. L'altra lieta notizia è l'Oscar per i costumi di Marie Antoinette a Milena Canonero, costumista tra le più affermate, già premiata per Barry Lyndon e disegnatrice delle mitiche tutine di Arancia meccanica. Come per la scorsa edizione, non c'è stato nessun film "pigliatutto". The Departed ha vinto quattro statuette, miglior film, migliore sceneggiatura non originale e miglior montaggio, battendo Babel. Oscar già previsti per Hellen Mirren per The Queen e Forest Whitaker per L'ultimo re di Scozia, quarto attore di colore a vincere il premio.
Due premi sono andati a Little Miss Sunshine, vera sorpresa della scorsa stagione cinematografica: migliore sceneggiatura e miglior attore protagonista Alan Arkin, il nonnetto cocainomane della protagonista. E due Oscar se li è aggiudicati anche An incovenient truth, il corto di Al Gore sui cambiamenti climatici. Hollywood, dopo essersi schierato con una superdonazione a favore di Barak Obama, candidato alla Casa Bianca per il Partito Democratico, ha ribadito la sua ostilità verso Bush, colpevole fra l'altro di non essersi mai impegnato per risolvere i problemi ambientali. L'unico rammarico è l'indifferenza dell'Academy verso Bobby, il film su Robert Kennedy, che non ha ricevuto nemmeno una nomination. Political uncorrect, altro che Borat.
Due premi sono andati a Little Miss Sunshine, vera sorpresa della scorsa stagione cinematografica: migliore sceneggiatura e miglior attore protagonista Alan Arkin, il nonnetto cocainomane della protagonista. E due Oscar se li è aggiudicati anche An incovenient truth, il corto di Al Gore sui cambiamenti climatici. Hollywood, dopo essersi schierato con una superdonazione a favore di Barak Obama, candidato alla Casa Bianca per il Partito Democratico, ha ribadito la sua ostilità verso Bush, colpevole fra l'altro di non essersi mai impegnato per risolvere i problemi ambientali. L'unico rammarico è l'indifferenza dell'Academy verso Bobby, il film su Robert Kennedy, che non ha ricevuto nemmeno una nomination. Political uncorrect, altro che Borat.