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Questa volta nulla da eccepire. Chi più di Ennio Morricone lo meritava? 400 colonne sonore in quarant'anni di carriera, film grandiosi resi memorabili proprio dalle sue note: dagli spaghetti-western di Sergio Leone a C'era una volta in America; da La battaglia di Algeri ai film di Petri, Rosi, Lizzani, Tornatore; da Metti, una sera a cena a Il vizietto.
Finalmente un riconoscimento al cinema italiano, al grande cinema italiano, a tutti gli operai del suono, delle immagini, delle scenografie che non lo rendono secondo a nessuno. Se Hollywood ha gli effetti speciali, noi abbiamo i costumi di Milena Canonero e le luci di Vittorio Storaro; se gli americani hanno le belle facce, noi abbiamo le belle teste, le idee, il genio. Senza fare infantili generalizzazioni, io tifo sempre per il cinema di casa nostra.
A ottobre, ho avuto il piacere di ammirare il Maestro dal vivo: è stata una emozione unica. Le prime note de La battaglia di Algeri, de Gli Intoccabili e di C'era una volta in America, mi hanno fatto venire i brividi. Ma, paradossalmente, sono rimasto insoddisfatto. Volevo ascoltare i temi di Mission e di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto! Morricone, per il suo immenso repertorio, non è uno di quegli artisti che possono essere visti solo una volta nella vita, e poi basta. Per fortuna.
1 commento:
Era ora davvero! Anzi, avrebbero dovuto darglielo anni fa, vista la mole di temi partoriti e il lasso di tempo trascorso tra l'ultimo film che ha vinto un oscar ed oggi...per ringraziare ha dato un concerto gratuito in quel di Milano..per i molti che hanno sentito dev'essere stato spettacolare...
Che dire altro se non Auguri!
LUIGI
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