Quattro amici (Mastroianni, Piccoli, Noiret, Tognazzi, il meglio che si poteva chiedere!) si ritrovano in una villa parigina per “un seminario gastronomico”. Ma il loro incontro prefigura un macabro epilogo: un suicidio. L’intenzione è di morire dolcemente, godendo smodatamente dei due grandi piaceri della vita: il sesso e il cibo. Si servono così di tre disponibili fanciulle a cui si aggiunge una generosa maestrina che sarà per loro madre, amante, moglie ma soprattutto muta testimone della loro orrenda fine. La sceneggiatura, ricca di humor nero, regge bene e, a mio avviso, ha una sola pecca: i personaggi sono poco analizzati caratterialmente per cui non mi è nota la ragione del suicidio. Con “La grande abbuffata”, Ferreri ottiene nel 1973 un buon successo internazionale di critica e di pubblico, riuscendo nel suo intento di mostrare gli eccessi e l’autolesionismo della pingue società capitalistica. Questo film mi fa naturalmente pensarea ad un’altra pellicola limite del cinema italiano. Due anni più tardi Pier Paolo Pasolini firmerà la sua ultima opera: Salò o le 120 giornate di Sodomia, un vero pugno nello stomaco, crudo e a tratti visivamente insopportabile. Da “La grande abbuffata” il regista friulano recupererà diversi elementi narrativi, come i quattro sadici fascisti, che scaricano le loro perversioni non su se stessi, come il film di Ferreri ma sui ragazzi rapiti, l’ambientazione, una villa-prigione nella Repubblica di Salò, gli echi letterari, e le quattro meretrici che eccitano oralmente e incitano all’azione i quattro gerarchi con i loro raccontini. Il legame tra il piacere, l’eros e la morte ritorna e si acuisce. Il sesso, quel tipo di sesso, violento, esplicito, sporco, diverso dall’esperienza primaverile della joix de vivre della Trilogia della vita (Il decameron, Il fiore delle mille e una notte e I racconti di Canterbury) è il segno dello sfruttamento, della mercificazione e del declassamento della dignità. Entrambi i film si chiudono poi con un finale quanto mai criptico:speranzoso quello di Pasolini,grottesco quello di Ferreri.
lunedì, maggio 22, 2006
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6 commenti:
sai che mi fai venire voglia di vederli questi film?
graaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaazie! almeno qlcn è sensibile e percepisce il mio obiettivo!! poi ce li vedremo insieme! bye
Ehiii! Vito, stai evangelizzando per bene....
Cinefilo Portatore di Verità!
Oo-oh fratellooo! A quando una scheda su
"c'era una volta in america"? e simili?
A presto!
booooohh!! cmq piano con gli epiteti!!
Giuovine, vedo che ti stai dando da fare!
Aspè che me li leggo....
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